PER LA PRIMA volta un gruppo di 16 canoisti italiani scenderà il Colorado, da Lees Ferry a Diamond Creek, là dove il fiume americano scava da milioni di anni e per trecentocinquanta chilometri, l’immensa gola del Grand Canyon.
In sedici giorni,dal 3 al 19 agosto, affronteranno la turbolenza di quattrocentosettantasei rapide, sessantuno delle quali impegnative.
Quest’avventura ricalcherà l’impresa di John Wesley Powell, primo esploratore scientifico del Grand Canyon, e rappresenta la voglia di vivere la natura. La stessa voglia di Cristhopher McCandless, protagonista del libro e del film Into the wild che scende il Colorado da abusivo per non aspettare i sette anni necessari a smaltire la chilometrica lista d’attesa degli aspiranti navigatori del fiume.
I 16 affronteranno il Colorado in totale autonomia. Contando sulle forze del gruppo, sempre faccia a faccia con una natura che può giocare pessimi scherzi. Ogni sera, dopo aver disceso circa quaranta chilometri e sopportato temperature di 40°, i canoisti monteranno il bivacco, accenderanno i fornelletti da campeggio, filtreranno l’acqua del fiume per poterla bere, pescheranno il più possibile perché avranno limitate scorte alimentari, mangeranno su teli di plastica per non lasciare neppure le briciole - i regolamenti del parco sono severissimi -, dormiranno in tenda e l’indomani ripartiranno portandosi appresso nella discesa lungo il fiume anchei rifiuti organici perché non resti la minima traccia inquinante del loro passaggio.
Ad “Italian kayak adventure” parteciperanno quattordici canoisti con altrettanti kayak, e due rafter su gommoni d’appoggio adibiti al trasporto del cibo e dell’attrezzatura per la navigazione e la sopravvivenza.
In tutto sedici persone. Il capo spedizione sarà Marco Panebianco, milanese, gli altri sono lombardi,un veneto,un toscano, un piemontese, e quattro liguri.
Ecco i componenti del team:
Marco Panebianco, capospedizione, di Galliate (Milano)
Lorenzo Tosi “Lore” di Carrara
Frederik Beccaro “Fred” di Arenzano
Massimo Delledonne di Verona
Stefano Spigno “Ste” di Genova
Giuseppe Caramella “Beppe” di Milano
Roberto Favorido “Roby” di Gamalero (Alessandia)
Fabrizio Franchi “Fabri” di Sestri Levante
Alessandro Zocchi “Mandala” di Samarate (Varese)
Marco Merini di Albairate (Milano)
Marco Nocentini “Nox” di Genova
Luca Gamberale “Gambero” di Milano
Guido Galvan di Como
Luigi Codinotti “Gigi” di Brescia
Stefano Stanga di Ozinuovi (Brescia)
Gianni Zanardello “Slalom” di Brescia
Nessun ragazzo spericolato alla Cristopher McCandless. Sono canoisti di esperienza, tra i migliori in Italia.
In America gli imprevisti avranno la forza brutale dei “flash flood”, temporali improvvisi che generano delle rapide altrettanto repentine e pericolose, oppure arriveranno da terra, strisciando sottoforma di cròtali, serpenti velenosi,o di ragni e scorpioni. Quanto al Colorado, questo si incunea tra pareti di roccia alte fino a millecinquecento metri, è costellato di rapide tumultuose ma non di cascate, almeno non nel tratto che interessa il team italiano. Ad agosto però avrà una portata di seicento metri cubi d’acqua al secondo. Una potenza impressionante.